Report sul tema Connessioni

Crowdlab del 14 settembre 2017
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Gli ospiti, architetti e urbanisti, si sono confrontati per problematizzare, mettere in discussione e sottoporre all’analisi dei partecipanti il tema delle connessioni nel disegno della città. In nome di una urbanistica che prima ancora di una disciplina è “vita vissuta” (secondo la definizione dell’urbanista Giovanni Astengo, ricordata dall’architetto Silvia Viviani nel corso dell’evento), i diversi interventi degli architetti Alfonso Femia (Atelier Alfonso Femia), Paolo Iotti e Marco Pavarani (Iotti + Pavarani Architetti), Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics) hanno offerto spunti, esempi concreti e definizioni per navigare il tema della connessioni materiali e immateriali di una città: luoghi, infrastrutture, spazi di relazione, vuoti e pieni urbani. Nella pluralità di visioni e punti di vista, l’invito emerso unanimemente è stato quello di smettere di pensare le connessioni in urbanistica solo come infrastrutture e di ampliare invece il punto di vista, uscendo dalla cornice e provando a guardare alle connessioni non più come spazi di attraversamento, per arrivare da un punto ad un altro della città, ma come spazi di destinazione, dove si esprime la socialità umana, dove le persone vanno per incontrare gli altri e dove si definisce un elemento centrale dell’identità della città.

Sull’onda di queste riflessioni, il confronto tra il pubblico, le domande condivise prodotte, le articolate risposte degli speaker, hanno permesso di calare le suggestioni raccolte sul contesto, le complessità e le opportunità della città di Prato, offrendo spunti importanti per la definizione del Piano Operativo.

Di particolare interesse in questo senso il workshop dedicato al tema della Declassata (viale Leonardo Da Vinci) e del recupero dell’area Ex Banci, intitolato “Beyond the Boundary”, svoltosi a Prato nello scorso luglio, concepito e diretto dagli architetti Marcello Marchesini (MDU) e Francesco Messina (Bodàr), sostenuto da Consiag e patrocinato dal Comune di Prato. Il workshop ha coinvolto direttamente, in qualità di tutor, gli architetti ospiti di questo stesso Crowdlab: Alfonso Femia (Atelier Alfonso Femia), Paolo Iotti e Marco Pavarani (Iotti + Pavarani Architetti), Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics). I risultati del workshop, che illustrano questa pagina, sono stati qui offerti in anteprima da Marcello Marchesini e Francesco Messina.

Una intervista doppia condotta dalla giornalista Paola Pierotti e rivolta agli architetti Silvia Viviani (INU) e all’architetto Paola Tessitore (FS Sistemi Urbani) ha permesso di affrontare ulteriormente il tema dal punto di vista dei processi legati alla pianificazione urbana, mettendo in luce come nel complesso momento di trasformazione in cui ci troviamo, siano necessari momenti di analisi e confronto trasversali e siano indispensabili connessioni tra le diverse discipline, le diverse strategie e le diverse azioni strategiche pensate per il futuro della città.

Il report allegato offre un racconto “in presa diretta” dei diversi momenti e interventi che si sono susseguiti, permettendo anche a chi non ha partecipato di “rivivere” l’iniziativa.

Laboratorio con gli stakeholders del 23 settembre 2017
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Rispetto al Crowdlab, che aveva l’obiettivo di creare stimoli e visioni grazie anche alla presenza di figure esperte, il laboratorio multistakeholders ha cercato di lavorare per gradi progressivi alla definizione di proposte operative, da consegnare all’incontro con i professionisti che si terrà il 29 settembre per una loro traduzione tecnica.

Il laboratorio si è aperto con un inquadramento sul tema delle Connessioni: il facilitatore ha ripercorso gli obiettivi dell’Amministrazione, i progetti e i piani strategici già approvati e in corso di realizzazione, frutto anche di altri percorsi di ascolto e coinvolgimento della popolazione, e ha concluso soffermandosi sui temi e sulle questioni principali emerse dal Crowdlab tenutosi il 14 settembre. Questo ha permesso di individuare tre macro-aree tematiche su cui i partecipanti avrebbero potuto concentrarsi:

1. Il tema delle connessioni tra la città e l’area metropolitana;
2. Il sistema delle connessioni interne (mobilità dolce, mobilità sostenibile ecc.);
3. Le reti “immateriali”: connessioni non strettamente legate alla viabilità, ma di servizi, di tecnologie, ecc. in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, supportare le imprese, attirare investimenti, ecc.

Dopo l’inquadramento tematico, i lavori sono cominciati con un “brainstorming” durante il quale i partecipanti sono stati inviati a indicare su dei post-it parole e concetti legati al tema delle connessioni, con una particolare attenzione ai tre macro-temi sopra citati. Il metodo utilizzato ha permesso l’emersione di uno spettro molto ampio di concetti e parole chiave riconducibili al tema delle connessioni e delle tre macro aree tematiche individuate in partenza.

Incontro di traduzione tecnica del 29 settembre 2017
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Ogni mese-evento tematico di Prato al futuro si chiude con il momento della “traduzione tecnica”, cioè con un workshop dedicato a professionisti, organizzati con il coinvolgimento degli Ordini professionali della città con un duplice obiettivo:

● riflettere su opportunità e criticità legate alle diverse soluzioni prospettate dalle norme che il piano dovrà delineare, anche alla luce delle questioni emerse durante gli incontri di partecipazione;
● diffondere presso tecnici e professionisti gli aspetti più significativi su cui dovranno confrontarsi nell’applicazione materiale del piano.

Dopo la registrazione dei partecipanti i lavori sono cominciati con un’introduzione da parte di Giulia Maraviglia (Sociolab) circa gli
obiettivi dell’incontro e gli esiti dei lavori scaturiti dagli appuntamenti precedenti del mese dedicato al tema delle “connessioni” attraverso una mappa concettuale (vedi foto). I partecipanti sono quindi stati suddivisi in due tavoli di lavoro condotti da facilitatrici professioniste – Sara Iacopini e Elena Canna – ed eterogenei nella composizione (ingegneri, architetti, geometri) dove hanno approfondito alcune questioni, a partire dai punti visualizzati nella mappa concettuale.

I partecipanti hanno potuto inoltre porre alcune domande ai tecnici dell’Ufficio di Piano del Comune di Prato presenti in sala durante l’incontro. Come primo incontro di traduzione tecnica, l’occasione si è prestata anche come “test” per affinare la metodologia di lavoro e organizzare al meglio i futuri incontri di traduzione tecnica dei prossimi mesi.