Glossario specifico degli aspetti geologici

A

Acque alte

Acque che scorrono nei corsi d’acqua maggiori (Bisenzio, Ombrone, Calice, Iolo, Bardena) che hanno un bacino di raccolta nelle zone collinari. Nella pianura questo reticolo scorre a quote più alte rispetto al reticolo delle acque basse.

Acque basse

Reticolo di deflusso minore costituito dalle gore ed i fossi della pianura.

B

Battente idraulico

Altezza d’acqua rispetto alla quota del terreno cui si stabilizzano le acque di esondazione.

C

Carte della pericolosità geologica, idraulica e sismica

Rappresentazione, per ciascun tema, dello scenario di pericolosità del territorio che si definisce a livello di Piano Strutturale e che sta alla base delle scelte urbanistiche e della valutazione della Fattibilità delle stesse (da un punto di vista del potenziale rischio cui si incorre nel realizzarle).

Carte delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS)

Esito finale dello studio di Microzonazione Sismica, contengono queste informazioni e costituiscono la base per l’elaborazione della carta della pericolosità sismica.

Casse di espansione

Opere di regimazione idraulica costituite da arginature dove far defluire le acque di piena di un corso d’acqua prima che possano esondare in aree abitate.

D

E

Esondazione

Superamento degli argini da parte delle acque di piena che fuoriescono dall’alveo del corso d’acqua.

F

Fattibilità geologica, idraulica e sismica degli interventi

Viene definita confrontando la tipologia e le dimensioni di un intervento con la pericolosità geologica, idraulica e sismica del luogo in cui si inserisce. Questo confronto definisce le condizioni per la realizzazione dell’intervento secondo quattro classi (o livelli, o categorie): classe 1 se non sono presenti problematiche particolari; classe 2 quando le problematiche sono risolvibili a livello di progetto; classe 3 quando le problematiche locali richiedono degli studi di approfondimento specifici per la definizione del progetto; classe 4 quando occorre attuare interventi di mitigazione del rischio prima di procedere alla progettazione e realizzazione dell’intervento. Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Operativo si definiscono le prescrizioni e le modalità di intervento per il superamento delle problematiche geologiche, idrauliche e sismiche.

G

H

I

L

M

Microzonazione Sismica

Lo studio (di I livello) che definisce le aree omogenee all’interno delle quali le condizioni fisiche e gli spessori del terreno superficiale e del substrato profondo possono determinare effetti di amplificazione dello scuotimento del terreno per effetto di un terremoto.
I livelli di studio successivi (II e III livello) costituiscono approfondimenti con indagini e elaborazioni di dettaglio non richiesti per la formazione dei Piani Strutturali e dei Piani Operativi secondo la normativa vigente.

N

O

P

Pericolosità

Condizioni fisiche dei luoghi che possono comportare un rischio per le persone ed i beni. Si articola in pericolosità geologica, idraulica e sismica in quattro livelli (o gradi, o classi): 1 bassa, 2 media, 3 elevata, 4 molto elevata.

Pericolosità geologica

Valuta gli elementi legati alle condizioni dei terreni (struttura, assetto, caratteristiche di resistenza) ed alla presenza e dinamica delle frane.

Pericolosità idraulica

Valuta la possibilità del verificarsi di allagamenti in zone attraversate dai corsi d’acqua per effetto degli eventi di piena che possono superare l’altezza degli argini.
Si basa su studi ed elaborazioni con software specifici di “modelli” idraulici dei corsi d’acqua ricostruiti con rilievi topografici effettuati sul campo. La simulazione del passaggio di un evento di piena con differenti tempi di ritorno permette di verificare dove le acque di piena superano gli argini e come si distribuiscono nel territorio circostante.

Pericolosità sismica

Valuta le condizioni fisiche dei luoghi che possono portare ad una amplificazione degli effetti di un terremoto.

Q

R

S

T

Tempo di ritorno

Frequenza probabilistica del ripetersi di un evento piovoso che determina la portata di piena nei corsi d’acqua. Tempi di ritorno trentennali, duecentennali e cinquecentennali rappresentano, in successione, fenomeni sempre meno frequenti ma di maggiore portata nei corsi d’acqua. Statisticamente l’evento trentennale è più frequente ma con portate più basse.
Essendo valutazioni probabilistiche basate su analisi storiche delle precipitazioni, il verificarsi di un evento trentennale (o duecentennale o cinquecentennale) non ci mette al riparo per i prossimi trenta anni (o duecento o cinquecento anni); così come il 50% di possibilità che esca “testa” nel lancio di una moneta non ci assicura che al lancio successivo esca “croce”.

U

V

Z